D&I in Finance, la diversità all'interno della banca

Nelle giornate del 6 e del 7 marzo a Milano si è tenuta la II edizione dell'evento organizzato da ABIEventi e promosso da ABI, "D&I in Finance", in cui banche, istituzioni finanziarie e imprese del terzo settore, si sono confrontate sulle politiche di diversità e inclusione, come elementi essenziali per lo sviluppo.
In queste sessioni sono state scandite numerose tavole rotonde in cui sono stati approfonditi diversi temi tra cui: la diversità e l'inclusione, la necessità di fare rete per il cambiamento, la valorizzazione delle differenze che rappresentano una ricchezza e non un ostacolo, l' accessibilità e leadership inclusiva e il rapporto con il territorio.

Le banche ricoprono un ruolo fondamentale per la guida al cambiamento socio-culturale, alla valorizzazione delle diversità come opportunità di crescita economica e favorire dunque, gli investimenti.. Lo stesso contratto CCNL (Art. 16 e Art. 17) riserva una particolare attenzione ai temi legati alle pari opportunità ed inclusione. Nel corso della prima giornata sono stati annunciati i vincitori del Premio ABI-FEDUF-FIABA "Finanza per il sociale", l'iniziativa che riconosce l'impegno dei giovani giornalisti nel raccontare l'importanza della cultura finanziaria e del risparmio come motore dello sviluppo economico e sociale di cittadini, imprese e territori.

A dar l'avvio al convegno sono stati G. Sabatini, Direttore Generale ABI e M. Bianco, Capo del Dipartimento per la Tutela dei Consumatori e per l'Educazione Finanziaria Banca d'Italia, il tutto coordinato da Monica D'Ascenzo, giornalista e Diversity & Inclusion Editor de "Il Sole 24 Ore". La parità di genere, la creazione di un ambiente favorevole e inclusivo (per provenienza, cultura, età, orientamento religioso ecc.), secondo Sabatini, garantiscono un passaggio fluido ed equilibrato di conoscenze. Questi aspetti, che rappresentano una delle molteplici sfaccettature della diversità, vanno valorizzate anche tramite corsi di formazione che andranno a plasmare i nuovi Disability e Diversity manager.

L'intervento di Magda Bianco si è focalizzato invece sulla diversità come strumento in grado di accrescere non solo il benessere individuale ma anche organizzativo.
La diversità da sola, tuttavia, aumenta la complessità organizzativa. Per produrre i benefici auspicati deve essere gestita ed è dunque necessario far riferimento all'inclusione affinché si materializzi il tutto. Gli effetti della diversità sono il risultato di: analisi del contesto, ascolto e riconoscimento degli stereotipi, implementazione di stili di leadership inclusivi e consapevoli e verifica delle azioni.

Gli istituti di credito per migliorare la qualità all'accesso al sistema finanziario possono stabilire delle regole ben definite, tutelare il consumatore e, infine, puntare sull'educazione finanziaria.
Un aspetto molto interessante, rilevato da un'indagine effettuato da Banca d'Italia, è il seguente: ai concorsi di Banca d'Italia in cui partecipano equamente sia uomini che donne, si è constatato che a vincere i bandi fossero più gli uomini. Da questi risultati, Banca d'Italia ha deciso di rivedere il test in modo da favorire l'ingresso a più donne.

Considerando l'ampiezza dello scenario, durante i vari interventi degli ospiti presenti all'evento, si è riflettuto su un Report della Banca Mondiale: l'Italia, secondo l'OCSE a livello di normativa D&I si classifica tra i paesi migliori; tuttavia, si osserva un enorme gap tra il sistema di regole e la sua effettiva applicazione. Durante il corso del convegno, sono stati portati numerosi esempi di impegno attivo di realtà bancarie e di altre istituzioni, ad esempio SACE, Banco BPM, BNP Paribas e tanti altri che sostengono e credono nel progetto di valorizzazione delle diversità.
Le due giornate hanno rappresentato un momento di aggregazione e approfondimento per tutta la comunità finanziaria, in cui le politiche multidisciplinari D&I hanno strutturato i contenuti delle sessioni e delle tavole rotonde.  

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