Lo stipulato leasing del 2024 supera i 33 miliardi di euro

L'anno appena trascorso è stato significativo per il settore del leasing nazionale, con un volume complessivo di nuove operazioni pari a oltre 33 miliardi di euro, nonostante una contrazione del 3,9% rispetto al 2023. Questa flessione riflette inevitabilmente le dinamiche economiche globali, le politiche monetarie restrittive e una ripresa economica ancora moderata. Tuttavia, con 701.398 nuovi contratti stipulati, il settore continua a rappresentare un pilastro importante per il finanziamento delle imprese italiane e per la crescita del tessuto produttivo italiano.

In questo contesto, l'analisi dei principali comparti del leasing offre uno spaccato interessante, mettendo in luce sia le sfide che le opportunità emerse durante l'anno.

Nel 2024 il comparto auto, che rappresenta una quota significativa del leasing, ha mostrato una lieve flessione in valore (-2,5%) e un calo più marcato nel numero di contratti (-11,3%). Tale risultato è influenzato dal rallentamento del segmento del noleggio a lungo termine di autovetture, che ha registrato una contrazione del 12,5% in valore.  Nonostante questa tendenza negativa, ci sono segnali incoraggianti da sottolineare. Gli altri sottocomparti del settore auto hanno evidenziato performance positive, mentre la transizione verso veicoli green continua a guadagnare terreno. Nel 2024, il 56,4% delle nuove immatricolazioni in leasing e noleggio a lungo termine ha riguardato veicoli a basse emissioni o completamente elettrici, un dato superiore alla media del mercato automobilistico nazionale, che si attesta al 47,7%. Questo risultato sottolinea come il leasing sia uno strumento privilegiato per sostenere le aziende e i privati nel percorso verso la sostenibilità, agevolando la diffusione di veicoli con alimentazioni alternative.

Contrariamente al comparto auto, il leasing immobiliare ha registrato una crescita del 5,3% in valore, trainata in particolare dal segmento "costruito", che ha segnato un incremento del 18,2% rispetto all'anno precedente. Questa espansione ha più che compensato la contrazione del segmento "da costruire", che ha subito una flessione dell'11,0%. I dati evidenziano un interesse crescente per gli immobili già pronti, spinto dalla necessità delle imprese di accedere rapidamente a strutture operative senza dover affrontare i lunghi tempi di costruzione.

Il comparto strumentale ha subito una diminuzione del 9,5% in valore, pur con un aumento dell'1,5% nel numero di contratti. Questo andamento riflette l'impatto delle condizioni economiche globali, che hanno influenzato la domanda di beni strumentali. Anche se il calo complessivo è innegabile, va evidenziata la crescita del leasing operativo, che ha registrato un incremento del 14,3%. Questo dato dimostra come molte aziende stiano preferendo soluzioni di leasing flessibili e meno impegnative dal punto di vista finanziario, adattandosi così alle incertezze del mercato.

Un risultato particolarmente positivo è emerso dal comparto aeronavale e ferroviario, che ha segnato una crescita significativa del 19,7% in valore e del 9,3% nel numero di contratti. Questi numeri indicano un rinnovato interesse verso gli investimenti in infrastrutture e mezzi di trasporto avanzati, settori strategici per il commercio e la logistica.

Nonostante una leggera contrazione complessiva, il leasing si conferma dunque un motore di crescita per il sistema economico italiano. Le dinamiche del 2024 riflettono l'impatto delle politiche monetarie restrittive, che hanno influito sulla domanda di beni finanziati, ma evidenziano anche la resilienza del settore e il suo ruolo fondamentale per accompagnare le imprese verso la transizione digitale e green.

Un fattore cruciale per il futuro del leasing sarà l'attuazione del Piano Transizione 5.0, che, nonostante una partenza lenta, potrà offrire nuove opportunità di sviluppo per le realtà italiane. Inoltre, la crescente attenzione verso la sostenibilità e le tecnologie innovative continuerà a trainare la domanda di leasing nei prossimi anni. Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare il rapporto completo pubblicato da Assilea, la fonte utilizzata per l'analisi in questo articolo.

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